Stemma di Ossuccio

Immagine

ossuccio

Stemma

D’argento, alla fiamma al naturale, sormontata dalla scritta AUSACIUM in caratteri romani di nero

Gonfalone

Drappo partito di bianco e di rosso

(DPR 2 agosto 1955)

Stemma

D’argento, alla fiamma al naturale, posta in ombilico, accompagnata in capo dalla scritta, in lettere maiuscole di nero, AUSUCIUM

Gonfalone

Drappo partito di bianco e di rosso

(DPR 21 marzo 1997)

Cenni storico-corografici

I seguenti appunti sono stati redatti dallo Studio Araldico di Genova

Ossuccio, comune della Lombardia, formato dal capoluogo e dalle frazioni, provincia, circondario, distretto militare, diocesi, conservatoria delle ipoteche, tribunale di Como.

E’ situato in posizione amena su collina fiancheggiante il Lago di Como. Dista 9 km. da Menaggio, 26 da Como.

Il territorio, con superfice di 670 ettari circa è a viti, gelsi, olivi, boschi, prati; ha una cava di cemento ed è attraversato da una strada che lo mette in sollecita comunicazione con i Comuni limitrofi.

La popolazione vive di agricoltura.

Vi sono scuole elementari maschili e femminili, ha un asilo infantile.

Molto antiche sono le origini storiche Ossuccio.

Ossuccio vuolsi che anticamente si chiamasse AUSACIUM come apparte da una iscrizione romana alle matrone e ai geni.

Nei primi secoli del medio evo fece parte della famosa Repubblica di Isola Comacina.

Nel secolo XV fu saccheggiato e arso dai soldati di Lotario Rusca, tiranno di Como.

Si vedono ancora gli avanzi di un antico castello medievale.

La predette notizie storiche corografiche sono state rintracciate nell’Opera Nuova Italia del dottor Francesco Vallardi, volume II, pagina n. 738.

Il progetto araldico vuole ricordare, nella fiamma al naturale, il disgraziato fatto d’arme che funestò Ossuccio allorché venne saccheggiato ed arso dalla soldataglia del tiranno di Como, Lotario Rusca. Nell’arma civica da noi progettata fermiamo anche la denominazione originaria di questo vetusto paese, AUSACIUM. Per quanto premesso blasoniamo

di argento, ad una fiamma al naturale, accostata in capo dalla divisa latina AUSACIUM in nero.

Gonfalone di azzurro, caricato dell’arma sopra descritta.

 

Delibera

Il 2 marzo 1954 con delibera n. 97 di Consiglio Comunale, veniva approvato lo stemma di Ossuccio con le seguenti motivazioni:

Dalla ricostituzione a comune autonomo questa amministrazione ha cercato attraverso gli uffici araldici la pubblica conoscenza e gli atti di archivio un possibile rintraccio di eventuale stemma comunale.

Rilevato che dette ricerche riuscirono infruttuose e che dalla pubblica notorietà e testimoniamza di anziani risulta che il comune di Ossuccio, pur avendo avuto una importanza storica nella zona, non adotto mai un proprio stemma comunale.

Ritenuto che questo comune quale proprietario geografico dell’Isola comacina fu nei tempi antichi, così risulta dalla storia del Vallardi, parte integrante della cristopoli comasca nonché centro centro attivo della resistenza ai barbari.

Che il comune di Ossuccio storicamente risulta ripetutamente distrutto da malattie nonché da incendi e saccheggi fatti da barbari invasoi e comandanti la piazza di Como.

Che a testimonianza di tale fatto salente residuano ancora i resti murari di una torre antica semidistrutta e incendiata.

Che scopo di questa amministrazione di munirsi di un proprio sigillo storico è quello di fermare nella storia stessa un dato di massima importanza locale e storica, prima che vengano a scomparire i pochi anziani che, sia pure a voce e su pochi volumi e con pochi cenni hanno tramandato tale fatto.

Il Consiglio Comunale, come da pratica a suo tempo trasmessa alla Presidenza del Consiglio Ufficio Araldico, dietro dati storici forniti dalla stesso studio araldico di Genova

D E L I B E R A

di chiedere, come ha chiesto, il regolare e legale riconscimento del proprio stemma comunale secondo gli atti a suo tempo trasmessi a così genericamente composto

SCUDO a fondo d’argento con sovrapposta una fiamma e la soprascritta Ausacium

I dati più precisi e completi di tutti [i] termini tecnici sono già stati a suo tempo trasmessi alla Presidenza del Consiglio dei Ministri che ne richiede il presente atto con nota 4337-6 del 26 gennaio 1954.

Segni esterni di Comune

Ausacium-Ausucium

Si riporta la motivazione perché in seguito fu cambiato lo stemma di Ossuccio

Nel centro sotrico di Ossuccio, nella restaurata chiesa dedicata ai Santi Sisinnio e Agata, si conserva un’ara votiva romana databile tra il II e il III secolo dopo Cristo. Sulla fronte della medesima si legge in bella scrittura capitale ora quadra ora rustica la seguente iscrizione

MATRONIS ET

GENIIS AUSUCIATUM

CONSACRAVIT

ARVIUS NIGRI P NOMINE

SUO ET C SEMPRONI NIGRI ET

BANIONIS CUCALONIS FILIAE

PARENTIUM SUORUM

Se il nome della popolazione, alle cui “Matrone e Geni” l’ara è consacrata, figura come Ausuciatum sembra logico e doveroso concludere che il toponimo latino della località sia Ausucium e non Ausacium; o, come scrive il Monneret, Ausuccium.

A riprova di quanto detto sopra si riporta la testimonianza di un documento pergamenaceo del luglio 978. E’ un atto pagense (Archivio di Stato diMilano Museo Diplomatico – n.259) di cui si dà il seguente resto: “Adeltruda e Lupus f.q. Anzaeli de Insola comense, casale qui dicitur Cantone, vendono ad Urso filio di Ursone dell’Isola, un fondo a Campolongo di Auxucio, Adelberto notario…”

In questo atto appare il nome antico della località e precisamente “Auxucio” e, in questa forma, preserverà per tutto il Medio Evo.

Bibliografia:

Rivista Archeologica della provincia e antica diocesi di Como

Ugo Monneret De Villard – L’isola Comacina – fascicolo 70-71 1914

Bozzetto-ufficiale

ossuccio_web